Ciao, è passato quasi un anno

Ebbene.
Ne sono successe di cose.
S’è imparato molto (come si accende un mutuo? come si fa a sopravvivere con un’attività in proprio e la p.IVA, una gravidanza in corso, una bambina di meno di tre anni e una vita? come si fa a traslocare in Luglio con una panza di sette mesi? come si fa a smontare un trasloco con una panza di otto mesi a agosto? e via di quesiti esistenziali), e per impararlo, si è fatto tutto.
Niente studio preventivo, per noi, tutta esperienza sul campo.
Ora so cos’è l’olio paglierino, perché la nuova casa ha le porte di rovere e abbiamo dei mobili di legno di quelli che di solito hanno le persone adulte, bellissimi.
Ora so come si pota un glicine, perché non vorrei mai essere sopraffatta dalle fresche frasche.
Ora so cosa vuol dire far mettere la messa a terra a una casa dall’elettricista.
Ordinare la cucina all’Ikea, gioire perché abbiamo una lavastoviglie, signori miei!
E la soddisfazione di sistemare in bell’ordine le proprie porcellane nella vetrina, usarle tutti i giorni, scoprendo con un certo stupore che c’è una coerenza estetica che le unisce, farsi venire gli occhi umidi perché quasi tutto proviene dalla collezione di nonna.
Insomma.
Tra il lusco e il brusco ho compiuto trent’anni, la vita mi mette alla prova probabilmente perché ritiene che io sia sufficientemente giovane e forte e adulta.

È passato quasi un anno, l’anno scorso non lo sapevo, ma tra una settimana partorisco.

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